Thule EnRoute Recensione: lo zaino perfetto per i piccoli viaggi (e non solo)

L’unboxing del Thule EnRoute 30L è stata forse la parte più deludente di tutta l’esperienza che ho avuto. Lo zaino arriva infatti in una classica scatola di cartone, avvolto in un sacco di plastica, senza nient’altro al suo interno. Sembra quasi di averlo acquistato all’ingrosso da quanto è minimal l’esperienza di spacchettamento.

Vabbè, poco male, tanto poi le confezioni si buttano ed è quel che c’era all’interno che conta. E per fortuna lo zaino si presenta subito bene.

Ordinato, è stata la prima parola che mi è venuta in mente guardandolo. Niente stringhe “penzoloni”, niente strascichi. Ci sono tutti i supporti che servono, anche la cinghia ad altezza sterno per legare tra loro i due spallacci, o la fascia passante per assicurare lo zaino a un eventuale trolley.

Resistente, è la seconda parola. Realizzato in “Nylon Oxford plain 100%” e con le imbottiture tutte al posto giusto (ma non eccessive), ho apprezzato molto il fatto che il vano per il portatile (fino a 16 pollici) non tocchi il fondo dello zaino, lasciando il computer sempre rialzato rispetto al suolo, e lo stesso vale per lo spazio pensato per il tablet (fino a 10,5 pollici).

Il vano per la tecnologia, tanto per capirsi, è quello più interno, a contatto con la schiena. Qui troviamo anche due tasche con cerniera, e varie altre taschine aperte, per riporre power bank, penne, quaderni, e altri accessori. Non manca anche un gancio dove attaccare delle chiavi, comodo per non perderle e averle subito a portata di mano.

Lo svantaggio di questo approccio è che questa tasca si apre solo fino a metà zaino, dal lato destro, e non arriva fino in fondo, rendendo un po’ scomodo raggiungere la parte inferiore del “vano tecnologia”, soprattutto quando quello davanti è pieno e magari ci preme contro. 

La capacità totale di 30 litri la si ottiene infatti solo sfruttando l’ampia tasca anteriore, che può essere ribaltata a 180°, come fosse una valigia. Al suo interno abbiamo, da un lato una cerniera che delimita una zona a rete ampia quanto tutto lo zaino, perfetta per i vestiti; dall’altro lato, una tasca in TPU, sempre con cerniera, utile per saponi e altri liquidi, più un ulteriore spazio a rete non chiuso, magari per la biancheria sporca.

Lateralmente, sul fianco destro, troviamo anche una maniglia, per impugnare lo zaino orizzontalmente, giusto per ribadire un po’ la sua vena di “valigia portatile”.

In più c’è la chicca della tasca per scarpe. Si tratta di una zona raggiungibile con una cerniera dedicata sul fondo dello zaino, dove potete mettere un paio di scarpe, che saranno fisicamente separate dal resto del contenuto. Lo spazio “rubato” dalle scarpe è quello per i vestiti, quindi in fondo ha senso. Accedendo a quest’ultima tasca potete stringere al centro il “vano scarpe”, per far si che le due restino separate, oppure lasciarlo sciolto.

Pensate per esempio di dover andare in palestra dopo lavoro, e di non volervi portare troppe borse differenti, oppure di partire per qualche giorno e di voler viaggiare leggeri, magari senza imbarcare un bagaglio in stiva nell’aereo: con Thule EnRoute avrete lo spazio per fare tutto questo, e anche qualcosa di più.

Infine è degna di nota la tasca rigida posta in cima allo zaino. L’idea è che serva per gli occhiali, che possono essere riposti al suo interno anche senza custodia, ma di fatto potete metterci qualsiasi cosa di valore, o che comunque non volete sia schiacciata.

Ma non finisce qui, perché poi troviamo anche due tasche laterali in tessuto a rete, ideali per borraccia, ombrello (piccolo), o altri oggetti da avere subito a portata di mano. E ci sono anche due “legacci” laterali regolabili, per stringere lo zaino in modo che occupi meno spazio possibile, o per sostenere meglio il carico quando pieno.

Difetto principale: tutte le tasche si aprono con facilità, nel senso che non c’è alcun meccanismo di sicurezza che ostacoli o impedisca l’apertura. Considerando la propensione al viaggio di questo zaino è un po’ un peccato. E allo stesso modo anche un rivestimento impermeabile, magari una semplice mantellina, sarebbe stato utile.

Benissimo invece il comfort addosso: i suoi spallacci imbottiti e il pannello posteriore traspirante fanno il loro dovere nel cercare di non farvi sudare, e anche durante gli utilizzi prolungati lo zaino si rivela comodo e ben adattabile all’utente, grazie alle numerose regolazioni presenti. Guardate anche il video qui sotto, che spiega più di mille parole. Per l’acquisto potete rivolgervi direttamente al sito di Thule.

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