Recensione Sony A7C II: piccola fuori e grande dentro, fa foto di alta qualità

Abbiamo provato un sample di Sony A7C II inviatoci dall’azienda, senza la confezione di vendita ufficiale. Sappiamo però che al suo interno trovate pochissimi elementi: il corpo macchina, una batteria ricaricabile NP-FZ100, la tracolla ufficiale firmata Sony, alcuni manualetti e documenti di garanzia.

Possiamo dire che l’esperienza di unboxing è abbastanza deludente per un modello di fascia alta come questo. Non solo non è previsto un caricabatteria esterno, ma non c’è neanche un cavo USB-C per la ricarica. Capiamo la scelta “ecologica”, in un certo senso, però siamo anche un po’ preoccupati di questa riduzione (sempre più evidente) degli optional inclusi in confezione.

Insieme alla fotocamera abbiamo provato anche il nuovo Sony FE 16-35mm F2.8 GM II, uno zoom grandangolare di fascia altissima, davvero ottimo da usare abbinato ad una Full Frame come la A7C II.

Il design della Sony A7C II riprende quello del primo modello, apportando alcune notevoli aggiunte: una nuova ghiera sulla parte frontale, una levetta di selezione per le modalità (foto, video, S&Q), un pulsante personalizzabile sul retro (vicino al tasto Menu).

Cambia anche una delle ghiere sulla parte superiore, quella sulla destra, che non ha più i segni per la compensazione dell’esposizione ma è totalmente pulita.

Le dimensioni sono molto contenute per una Full Frame. La nuova A7C II ha un’impugnatura leggermente più pronunciata sulla parte sinistra, che migliora un po’ il grip. L’ergonomia non è male, visto anche il peso ridotto (514 grammi).

Si fa sentire la mancanza di uno stick per spostare il punto di fuoco, che sarebbe stato molto gradito su un modello di questo genere. Si può ovviamente fare lo stesso usando il pad a quattro direzione (integrato nella ghiera posteriore), ma è molto più scomodo.

Uno dei segni distintivi della serie A7C è il mirino decentrato sulla sinistra, come sulla A6700. Una scelta estetica interessante, che però si scontra un po’ con la comodità d’utilizzo.

Sensore: CMOS Exmor R Full-Frame (35,9 × 23,9 mm) da 33 MP
Processore di immagine: BIONZ XR
Stabilizzazione: IBIS a 5 assi (7 stop)
Autofocus: AF ibrido rapido (759 punti fase) fino a EV -4
Sensibilità: 100-51.200 ISO (espandibile a 50-204.800 ISO)
Tempi di scatto:

ott. meccanico: da 30″ a 1/4.000 di secondo
ott. elettronico: da 30″ a 1/8.000 di secondo

Raffiche: fino a 10 fps in modalità Hi+
Flash: non presente
Display: LCD TFT da 3″ con 1.036.800 pixel
Mirino: elettronico OLED da 0,39″ con 2.359.00 pixel (ingr. 0,70x)
Foto:

Formati: JPEG, HEIF (4:2:0 / 4:2:2), RAW (14 bit)
Risoluzione massima: 7.008 x 4.672 pixel (in 3:2)

Video:

Formati: HEVC/H.265, MPEG-4 AVC/H.264
Compressione: All Intra, Long GOP (4:2:2 a 10 bit)
Risoluzioni: fino a 4K @ 60 fps, 1080p @ 120 fps

Connettività:

memorie: slot SD-UHS II
porte fisiche: USB-C 3.2 PD, micro HDMI, jack cuffie, jack microfono, foro a vite da 1/4″
wireless: Wi-Fi 802.11 ac (Dual Band), Bluetooth 4.2

Innesto obiettivi: Sony E mount
Batteria: NP-FZ100 da 2.280 mAh
Autonomia: 530 scatti, 100 minuti video in 4K
Dimensioni: 124 x 71,1 x 63,4 mm
Peso:

solo corpo: 429 g
con batteria e scheda SD: 514 g

Colori: nero, argento

L’hardware interno della Sony A7C II ha molto in comune con una delle mirrorless Full Frame più popolari degli ultimi anni, l’ottima Sony A7 IV. Sia il sensore che il processore d’immagine sono gli stessi: un Exmor R Full-Frame da 33 MP e un BIONZ XR.

Rispetto al modello di A7C di prima generazione, è un bel salto in avanti: 9 MP in più di risoluzione e un processore molto più prestante. Sotto il punto di vista tecnico, la differenza tra le due generazione è ben visibile.

Display e Mirino

I due elementi di visualizzazione, mirino e display, sono leggermente migliori sulla Sony A7C II rispetto alla prima generazione. Differenze piccolissime, forse ci si poteva aspettare un po’ di più, anche perché sulla A7IV ci sono effettivamente un mirino e un display di maggior qualità.

Il mirino elettronico OLED ha una dimensione di 0,39″ e una risoluzione di 2,36 MP. Come detto, è decentrato rispetto all’asse e si trova nell’angolo in alto a sinistra della parte posteriore.

Il display è un LCD TFT da 3″ con 1,04 MP di risoluzione. Ha una struttura a sportellino, completamente orientabile, dunque ottimo per girare video.

Al netto delle differenze già citate, nell’utilizzo quotidiano si lasciano usare bene. Durante le nostre prove non abbiamo avuto particolari problemi, ne per la luminosità né per l’affidabilità dei colori.

Connettività

Tutte le porte fisiche della Sony A7C II si trovano sul lato destro, guardandola frontalmente. Troviamo tre diversi vani: dall’altro verso il basso, nel primo ci sono la porta USB-C e il jack audio da 3,5 mm (per microfono), nel secondo lo slot per schede SD UHS-II, nel terzo la porta micro HDMI e il secondo jack audio da 3,5 mm (per cuffie).

A livello di connettività wireless abbiamo Wi-Fi 802.11 ac (Dual Band) e Bluetooth 4.2. Anche in questo caso, una versione abbastanza antiquata, sarebbe stato utile avere un Bluetooth 5.0.

La porta USB permette di usare la fotocamera come una webcam. Inoltre, non manca la compatibilità con l’app per smartphone.

Sony A7C II utilizza una batteria NP-FZ100 da 2.280 mAh, lo stesso modello della A7 IV. L’autonomia dichiarata è di circa 530 scatti (in modalità normale) e 100 minuti di registrazione video effettiva a risoluzione 4K.

Sono valori abbastanza alti, confermati durante le nostre prove sul campo. Con un uso accorto si può tranquillamente superare la soglia dei 600 scatti, mentre per i video il limite dichiarato è più affidabile. A livello di autonomia la A7C II è molto soddisfacente, ampiamente promossa.

La parte software di Sony A7C II riprende quella delle altre mirrorless uscite di recente, con la conferma sia del menu a schede che dell’interfaccia con bande laterali, richiamabili con uno swipe.

Con tutte le aggiunte fatte nel corso degli anni, il menu di Sony è arrivato ad essere molto completo e funzionale, anche se forse non ancora il più chiaro tra tutti. Rispetto alla prima A7C, comunque, il miglioramento è nettissimo.

Sono supportate tutte le funzioni software più recenti che abbiamo già visto su altre macchine della serie Alpha: citiamo in particolare Creative Looks, Auto-Framing, Focus Map, Breathing Compensation e modalità avanzate per la stabilizzazione elettronica.

Autofocus

Uno dei miglioramenti più evidenti della Sony A7C II rispetto al modello di prima generazione è il sistema autofocus, lo stesso della A7R V. Parliamo di un sistema ibrido con 759 punti di rilevamento e sensibilità fino a EV -4, decisamente un buon hardware per questa fascia.

Il vero segreto per le prestazioni dell’autofocus è il nuovo chip AI Processing Unit dedicato, che ottimizza il riconoscimento e il tracciamento in tempo reale dei soggetti. A7C II supporta il tracking di umani (occhi, volto, corpo), animali (occhi, volto, corpo), uccelli (occhi), aerei, treni, auto, insetti e molto altro.

Da questo punto di vista non ci sono sorprese: le prestazioni sono ottime e l’affidabilità del tracciamento è molto alta. Siamo su livelli leggermente più alti anche rispetto a A7 IV.

Stabilizzazione

Sony A7C II ha un sistema di stabilizzazione IBIS a 5 assi, che compensa fino a 7 stop. Anche in questo caso, le prestazioni sono più alte delle concorrenti dirette in famiglia, sia la prima A7C che la già citata A7 IV.

La stabilizzazione è molto efficace sia per le foto con tempi lunghi che soprattutto per i video a mano libera. In più, avete a disposizione anche la modalità Active, da selezionare nelle impostazioni, che utilizza anche la stabilizzazione elettronica per aumentare ancora di più le possibilità di movimento.

La qualità fotografica di Sony A7C II è molto alta, e non c’è alcuna sorpresa su questo punto. L’hardware molto vicino a quello di una A7 IV rende i due modelli molto vicini anche per risultati di scatto, ed è una buonissima notizia.

Sony ha lavorato bene negli ultimi anni, con piccoli miglioramenti su alcuni aspetti specifici: la color science tende ora a riprodurre in modo più naturale e soft i toni della pelle umana, migliorando la resa dei ritratti; i colori degli ambienti naturali sono più fedeli a quelli originali, con una maggior affidabilità cromatica in generale.

Sono ottime sia la gamma dinamica che la resistenza al rumore digitale ad alti ISO. Potete ottenere scatti molto puliti anche andando molto su con la sensibilità, arrivando a 8.000 ISO. Le possibilità offerte dal sensore Full Frame da 33 MP sono altissime e rendono questa macchina molto versatile per ogni tipo d’utilizzo, dalla paesaggistica alla street photography, fino ai ritratti.

A seguire vi lasciamo le gallerie con i file in versione JPEG e i RAW elaborati tramite Adobe Lightroom Classic e Photoshop. Se volete dare un’occhiata ai file a dimensioni intera e controllare tutti i dati EXIF, potete scaricarli andando a questo indirizzo.

Raffiche

La velocità dello scatto a raffica sulla Sony A7C II è di 10 fps in modalità Hi+. Su questo punto non sono stati fatti passi avanti, né rispetto alla A7 IV né alla prima A7C.

Intendiamoci, 10 fps è un buon valore per molti generi di fotografia, anche se nel 2024 può essere considerato ormai un po’ limitante. Esistono molti modelli di Full Frame (e non solo) che sono decisamente più veloci, per questo non consigliamo la A7C II per la fotografia sportiva o quando avete bisogno di prestazioni avanzate.

Sony A7C II ha una buonissima qualità di registrazione video, esattamente come la A7 IV. Non ci sono grandi novità in questo senso, se non leggerissimi miglioramenti della parte software.

Questo modello può riprendere in 4K a 30 fps (pieno sensore) con oversampling dal 7K, oppure in 4K a 60 fps con crop in formato Super35. Se si scende alla risoluzione Full HD si arriva anche a 120 fps a pieno sensore.

Ci si poteva aspettare un po’ di più per il framerate, con un vero 4K a 60 fps a pieno sensore, ma probabilmente questa possibilità viene ancora riservata alle macchine con doti più spiccate per i video, come la Sony A7S III.

Sono supportati tantissimi codec e formati di ripresa (4:2:2 a 10 bit) e anche l’ottimo profilo S-Log3, tra i migliori Log a disposizione, molto malleabile in post-produzione.

La qualità d’immagine delle riprese è molto alta, unita anche ad un sistema autofocus sempre reattivo ed efficace, come abbiamo detto nella sezione dedicata: il tracciamento in tempo reale nei video è una delle migliori funzioni delle macchine Sony, e si conferma anche in questa A7C II.

Video Sample

Sony A7C II è già disponibile sul mercato con un prezzo di partenza pari a 2.400€. Come da tradizione, ci sono diversi bundle tra i quali potete scegliere, con e senza obiettivi inclusi in confezione.

Sony A7C II (solo corpo): 2.400€
Sony A7C II + SELP2860: 2.700€
Grip (venduto separatamente): 180€

Più che un confronto diretto col modello di prima generazione (ora acquistabile a circa 1.600€), è più interessante capire dove si posizione questa macchina nell’ampia gamma attuale di Sony. Infatti, la A7C II se la deve vedere con modelli molto pericolosi che hanno prezzi simili, uno su tutti la popolarissima A7 IV che costa attualmente meno di 2.400€.

Messe a confronto sullo stesso prezzo, la A7 IV vince quasi sotto ogni aspetto, perché è un modello più completo e versatile. Dalla sua, però, la A7C II ha un design molto più piacevole, un corpo più compatto e qualche chicca interessante, in particolare la stabilizzazione e l’autofocus leggermente migliorati.

Se poi trovate qualche offerta che taglia il prezzo e lo avvicina alla soglia dei 2.000€, come sta avvenendo ad esempio su Amazon Italia, la A7C II diventa ancora più interessante e conveniente. Non è certo il modello migliore in rapporto qualità/prezzo, però se vi piacciono le Full Frame compatte è una soluzione più che soddisfacente.

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