PocketBook Era Color è un ebook reader con design asimmetrico, come Kobo Libra Color o BOOX Go Color 7. Rispetto questi ultimi, PocketBook Era ha i tasti fisici “incastonati” nel bordo: una scelta sensata, che mi piace molto per l’ergonomia e che mi ha ricordato i vecchi Kindle.
I pulsanti sono 4 (Accensione / Pagina avanti / Pagina indietro / Home), sono solidi e ben pensati: sono abbastanza “duri” da rendere difficile una pressione per errore, ma la posizione sul bordo fa rende facile saldamente col pollice. Ottimo anche il feedback alla pressione.
L’interfaccia del dispositivo può ruotare (manualmente o automaticamente tramite accelerometro), quindi l’impugnatura va bene sia per destrimani che per mancini.
PocketBook Era Color è un dispositivo relativamente compatto, spesso 7,8 mm e con un peso nella media (235 grammi). Il peso è ben distribuito e permette di reggere saldamente il dispositivo anche con una mano sola.
Il telaio è in metallo, il display è a filo con la scocca ed è ricoperto da un vetro resistente ai graffi, il retro è scanalato e realizzato con una plastica gommata che offre un buon grip: insomma, si percepisce da subito di aver in mano un dispositivo premium, solido e ben costruito.
Non manca l’impermeabilità, con certificazione IPX8, che garantisce resistenza all’acqua anche per immersioni complete fino a 60 minuti e fino a 2 metri di profondità. L’impermeabilità è un bel plus per chi vuole leggere a bordo piscina o addirittura in vasca da bagno, ma anche per chi semplicemente non vuole preoccuparsi della pioggia leggendo alla fermata del tram.
Sul retro, una piccola sezione della backcover è removibile e serve per attaccare la Flip cover (come mostrato in questo video): a pelle è una scelta che non mi fa impazzire, ma non ho a disposizione una Flip cover per provare l’effetto che fa.
Caratteristiche tecniche
Parlando di hardware, è doveroso iniziare dal grande display E-Ink Kaleido 3 da 7″, sostanzialmente lo stesso pannello già visto su Kobo Libra Color o BOOX Go Color 7.
Kaleido 3 è la più recente generazione di pannelli a colori: funziona sovrapponendo una matrice attiva che “aggiunge” un layer di colori sopra un display E-Ink.
Per questo motivo, la risoluzione e la densità di pixel varia tra contenuti in bianco e nero e a colori.
Nel mostrare pagine in bianco e nero, si raggiunge la massima densità di pixel di 300 PPI; al contrario, quando ci sono anche elementi a colori, ci si ferma a 150 PPI (comunque più che sufficienti per la lettura di ebook e fumetti).
Il display è illuminato dal sistema SMARTlight, ossia da un mix di LED bianchi e LED arancioni, pensati per affaticare meno la vista nelle ore serali. La luce con temperatura regolabile è ormai uno standard e le impostazioni automatiche (che non si basano su un sensore di luminosità, ma sull’ora del giorno), funzionano generalmente molto buono.
Occhio solo a non alzare al massimo verso i toni caldi, perché l’illuminazione tende un po’ troppo al rossiccio.
Per quel che riguarda il resto delle specifiche tecniche, invece, sotto la scocca troviamo specifiche interessanti, con un salto in avanti rispetto la versione in bianco e nero:
processore quad core da 1,8 GHz (vs dual core da 1 Ghz)
1 GB di RAM (invariato)
32 GB di memoria interna (vs 16 GB)
2500 mAh (vs di 1.700 mAh)
W-Fi doppia banda 2,4/5 Ghz (vs Wi-Fi solo 2,4 Ghz)
Bluetooth 5.4 (vs 5.0)
Se seguite le nostre recensioni degli ebook reader sapete come la penso sulla quantità di memoria necessaria per gli ebook reader: 32 GB sono un overkill per i libri, ma possono aver senso per i fumetti.
Per quanto riguarda il processore, l’Era Colour è sicuramente più rapido della variante in bianco e nero, ma non così tanto da rappresentare una variazione considerevole.
Sulla batteria, invece, come sempre è difficile fare una stima precisa, anche considerando che verosimilmente il display a colori consuma di più. La dimensione della batteria è aumentata, ma mi è parso che l’autonomia complessiva fosse inferiore al modello in bianco e nero.
Infine, sul PocketBook Era Color troviamo anche uno speaker integrato per ascoltare gli audiolibri (o gli ebook tramite text-to-speech).
Se la presenza del Bluetooth per connettere le cuffie è ormai quasi scontata nei top di gamma, e a volte francamente superflua (anche qui, forse sapete come la penso), la presenza di un altoparlante è invece abbastanza rara.
Potrebbe essere utile non tanto per gli audiolibri (chi ascolta davvero gli audiolibri dall’ebook reader?), quanto magari per ascoltare un po’ del libro che stiamo leggendo tramite il sistema text-to-speech, in contesti in cui siamo impegnati a fare altro (mentre cuciniamo, ad esempio).
Software
Il software di PocketBook è lo stesso che abbiamo conosciuto e apprezzato su PocketBook Era. Piccole chicche utili, ma anche un po’ di note sgradevoli.
In generale, ci sono due aspetti da tenere a mente: quello di PocketBook è un sistema operativo generalmente più raffazzonato rispetto a quello di Kindle e Kobo, ma anche più flessibile e personalizzabile.
Partiamo dalle note negative, che per quanto mi riguarda sono principalmente tre.
La prima è lo Store di ebook, dove non sono disponibili libri in italiano: se volete utilizzare questo dispositivo, quindi, semplicemente dimenticatevi della possibilità di fare acquisti dal dispositivo e preparatevi all’idea di comprare gli ebook altrove.
La seconda nota negativa sono alcune incertezze software, soprattutto nel sottolineare, che risulta meno immediato di quanto non vorrei.
Infine, l’ultima nota negativa è il dizionario: integrati nel sistema operativo sono disponibili moltissimi dizionari diversi da scaricare in locale, sia mono lingua che bilingue per le traduzioni, ma sono quasi tutti dizionari di scarsa qualità.
Ad esempio, il mono lingua italiano è quello di Wikitionary, che di frequente non riesce a dare la corretta definizione di una parola (ad esempio, non sempre riesce a dare la corretta definizione di un verbo se non è all’infinito).
C’è di buono che si possono installare molto facilmente dizionari esterni (sia dizionari liberi in formato .dic che dizionari commerciali in formato .pbi), ma sarebbe auspicabile che prima o poi PocketBook prendesse accordi commerciali per integrare nativamente dizionari solidi, come lo Zingarelli incluso sui Kindle. In attesa dello Zingarelli, questo dizionario italiano scaricabile sul forum di Mobileread è il meglio che sono riuscito a trovare gratuitamente per l’italiano.
A parte questo, il sistema operativo è molto ricco, forse perfino troppo, con un po’ di funzioni e app che non userete mai.
Nella schermata Home, infatti, si trova una dock con un elenco (personalizzabile) di software. Le applicazioni preinstallate sono Libreria, Audiolibri, Note, Calcolatrice, Corice per foto, Dizionario, Galleria, Impostazioni, Lettore audio, Negozio, Orologio/Calendario, RSS Notizie, Scacchi, Scribble (una sorta di Paint), Solitario e Sudoku.
I giochi sono abbastanza immediati da funzionare anche su un display e-ink e ogni tanto può far piacere fare una partita al caro vecchio Klondike (il vecchio solitario di Windows), ma difficilmente vorrete scegliere un dispositivo PocketBook perché include la Calcolatrice o altre app banali.
Quel che invece merita maggior attenzione sono le impostazioni, dove si nascondono tante opzioni interessanti per la personalizzazione del dispositivo. Tra le tante piccole cose che è possibile personalizzare, sicuramente vale la pena configurare a proprio piacimento il funzionamento dei tasti fisici, ognuno dei quali ha anche una seconda funzione (tenendo premuto o premendo due volte)
Ad esempio, di default è necessario un doppio clic del tasto power per bloccare il display (scelta per me inspiegabile), mentre io ho preferito bloccarlo con un singolo clic e cliccare due volte per attivare/disattivare la luce frontale.
Un altro aspetto che ho trovato molto interessante sono i gesti durante la lettura, anch’essi ampiamente personalizzabili: è possibile scegliere l’azione associata al tap in ognuna delle nove aree della pagina, ma anche impostare il comportamento dell’ebook reader per gli swipe verso destra o sinistra, verso l’alto e verso il basso, oltre che scegliere cosa regolare trascinando il dito sul margine destro e sinistro della pagina (personalmente ho scelto intensità della luce e font). Per capire cosa intendo, vi suggerisco di dare un’occhiata agli screenshot nella galleria qui sotto.
Ci sono anche un po’ di scelte che francamente non capisco, come lo spegnimento automatico del dispositivo dopo alcuni minuti di inattività (che ho disabilitato) e il complicatissimo menu per la regolazione avanzata della luce frontale durante le ore del giorno, che mi sembra al limite dell’assurdo (ma magari a qualcuno piacerà).
In una pletora di opzioni così vasta, un po’ assurdo scoprire che non è possibile in alcun modo mostrare la copertina del libro durante lo standby del dispositivo (in compenso c’è l’overlay di un simpatico ebook reader che sogna sotto la luna).
Ottima la possibilità di scelta su cosa mostrare tra barra di barra di stato (con orario e percentuale di batteria).
Ma soprattutto la possibilità di scegliere se mostrare il numero di pagine seguendo la paginazione inclusa nei metadati nel libro, o numero di pagine “calcolate” (1 pagina = 1 facciata del display), in base alle dimensioni attuali di font e margini.
Sarò strano io, ma non ho mai capito la necessità della concorrenza di complicarsi la vita mostrando la posizione precisa (in rapporto ai caratteri), o i minuti di lettura rimanenti o chissà quale altra amenità. Mi pare lampante che, trattandosi di un’esperienza utente che riprende quella della lettura di un libro, la cosa più naturale da fare sia semplicemente mostrare il numero di pagine calcolato in base alla configurazione attuale, in modo da avere un’esperienza di lettura simile a quella di un libro cartaceo.
Infine, ottima la sincronizzazione via cloud: non solo c’è Dropbox integrato per trasferire rapidamente i libri, ma c’è anche un ottimo servizio di cluoud proprietario.
In particolare, Send-to-PocketBook è un comodo servizio per inviarsi libri e documenti via mail (in maniera analoga a Send-to-Kindle), ma ancor meglio è PocketBook Cloud, che sincronizza automaticamente gli ebook che avete trasferito (e il relativo progresso di lettura) con l’app PocketBook per Android e iOS, che funziona sorprendentemente bene. Configurando l’app mobile, quindi, potrete sempre riprendere la lettura da smartphone con estrema semplicità (PocketBook Era sincronizza il tutto ogni volta che bloccate il dispositivo).
A proposito di account, invece, evitate pure di configurare ReadRate, un servizio social simile a GoodReads, ma che nella versione online non solo non è disponibile neanche in inglese, ma neanche in caratteri latini (RateRead è un servizio sviluppato da PocketBook, che anche se ha sede legale in Svizzera è una società ucraina).
Infine, un plauso a PocketBook in termini di privacy. Gli ebook reader dell’azienda sono tra i pochissimi che non richiedono un account per essere utilizzati. Ci sono tutte le opzioni cloud che abbiamo visto, ma è possibile usare i PocketBook anche in modo completamente stealth, senza mai collegarli online. Sicuramente, qualcuno lì fuori preferisce così.
Dulcis in fundo, un’altra nota positiva: PocketBook supporta sia Adobe DRM che Readium LCP, il nuovo sistema di diritti digitali adottato da MLOL: ho provato a prendere in prestito un libro dalla biblioteca digitale a cui sono iscritto e l’esperienza è molto più immediata.
PDF e Fumetti
Oltre che ePub e Mobi per i libri, PocketBook supporta anche CBR e CBZ per i fumetti, ma ovviamente anche i PDF.
A proposito di PDF, la gestione di questo formato mi è parsa leggermente migliore di quella di Kindle e Kobo (ma non di quella di BOOX), per la possibilità di ritagliare automaticamente i margini in modo intelligente, ma anche e soprattutto per il reflow del testo (ossia la funzione che estra il testo dal PDF e lo “reimpagina” per renderlo più leggibile).
Per la lettura di CBR e CBZ PocketBook non fa miracoli e lo zoom rimane sempre un’opzione difficoltosa, ma la possibilità di adattare i margini alla larghezza della pagina (spesso spezzando in due la pagina) e di leggere con il dispositivo in orizzontale rende i fumetti un po’ più fruibili.
E poi c’è la questione colori: ovviamente il display Kaleido 3 dà un tocco in più per i fumetti a colori, anche se purtroppo le tonalità sono sempre piuttosto slavate, anche più della concorrenza (almeno di default).
Infatti, anche se la tecnologia del display è sempre la stessa (Kaleido 3, appunto) su altri dispositivi come Kobo Libra Colour o BOOX Go Color 7 di default la resa dei colori sembra più vivida e naturale, e la risoluzione pare migliore.
Fortunatamente, la situazione migliora nettamente modificando un po’ le impostazioni del lettore PDF, ad esempio aumentando il contrasto e la gamma. Si può notare anche in foto, ad esempio nella galleria qui sotto (le foto sono prima e dopo la regolazione, e poi impostazioni consigliate): occhio alle differenze nella leggibilità del font e nella “pienezza” del colore.
Nel complesso, l’esperienza di lettura su PocketBook Era Color è molto buona: il display offre ha un’ottima resa nei contenuti in bianco e nero, e l’avanzamento con i tasti fisici è comodissimo.
Come già accennato, per i contenuti a colori può essere necessario giocare un po’ con le impostazioni per avere una resa ottimale.
D’altra parte, affiancando PocketBook Era ad altri ebook reader con la stessa tipologia di display, sembra che il PocketBook abbaia un contrasto leggermente inferiore, come se lo schermo fosse un po’ slavato.
Anche per i contenuti in bianco e nero, la “colpa” è in parte delle impostazioni di lettura, che possono essere modificate. Inoltre, credo che alla percezione di un display poco contrastato contribuisca anche il font di default, troppo sottile. Per fortuna si possono installare facilmente font alternativi (basta copiarli nella cartella System/fonts): consiglio Bookerly, che mi sembra migliori nettamente la leggibilità.
Il sistema operativo di PocketBook digerisce senza problemi la maggior parte dei formati disponibili: EPUB, PDF, MOBI, DjVu, FB2, FB2.zip, DOCX, RTF, TXT, CHM, HTML (base), CBZ, CBR, CBT e i libri vengono importati automaticamente una volta copiati sul dispositivo (tramite Dropbox, PocketBook Cloud, trasferimento via Calibre o qualsiasi altro metodo).
Durante la lettura si può sottolineare (anche con colori diversi, con le sottolineature divise poi per colore), aggiungere un commento (con testo digitale) o una nota: quest’ultima, può essere composta anche da tratti a mano libera (potete quindi cerchiare una parola, fare freccette e così via). Nel caso vogliate usare molto gli appunti a mano libera, ovviamente vale la pena valutare l’acquisto di un pennino capacitivo.
Interessante anche la possibilità di ascoltare il libro che si sta leggendo tramite il text-to-speech: anche se ovviamente la qualità della lettura non è impeccabile, a volte può essere utile per non mettere giù il libro neanche quando si è costretti a fare altro.
PocketBook Era Color è un dispositivo costoso, forse un filino troppo. Il prezzo di listino è infatti di 259€.
Sebbene il costo di per sé non sia troppo esagerato considerando la qualità complessiva del prodotto, è difficile giustificarlo rispetto ai 229€ di Kobo Libra Colour, che è anche già stato in offerta a circa 200€. Intendiamoci: il PocketBook Era Color è costruito meglio, ha il telaio in metallo e il display a filo con la scocca, ma l’assenza di ebook e fumetti in italiano nello Store è un ostacolo non indifferente per l’utente medio che vuole semplicemente un dispositivo per leggere in comodità.
E, al contrario, il lettore più esigente e smanettone con venti euro in più può acquistare il BOOX Go Color 7 che, con il suo sistema operativo basato su Android, è decisamente più flessibile nell’uso.
Il PocketBook Era Color si pone quindi in mezzo a questi due, sia come prezzo che come flessibilità nell’esperienza d’uso: è un ottimo ebook reader, ma il prezzo non troppo concorrenziale e la mancanza di caratteristiche uniche lo rendono meno invitante dei suoi diretti rivali.
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