Tutti più o meno sanno qual è il prezzo di un litro di benzina, ma se si chiede quanto costa un kWh di elettricità (che consente di spostare una moderna auto elettrica per 5-6 km)?
Con l’avvento delle auto elettriche diventa sempre più pressante conoscere questa spesa, che non è così semplice come sembra perché dipende dal fatto se si carica a casa o alle colonnine, in corrente alternata o continua, e che fornitore si usa: andiamo quindi a vedere quanto costa ricaricare un’auto elettrica nei vari casi.
Senza considerare la variabilità dei veicoli. Come per le auto con motore a combustione, ci sono vetture per cui costa di più fare il “pieno” e altre per cui costa meno. Caricare una batteria da 26,8 kWh di una Dacia Spring costerà infatti molto meno rispetto a caricare una batteria da 100 kWh di una Tesla Model S.
Andiamo a scoprire tutti i dettagli di questo argomento, ma prima vi consigliamo di dare un’occhiata a due approfondimenti che vi permettono di orientarvi meglio nel mondo degli elettroni: cosa misurano Volt e kWh in un’auto elettrica e cosa significa ricaricare in corrente continua e corrente alternata
Come calcolare quanto costa ricaricare un’auto elettrica
Quanto costa ricaricare un’auto elettrica alla colonnina
Enel X
Tesla Supercharger
Plenitude + Be Charge
Duferco Energia
A2A
Ionity
Qual è il miglior abbonamento le colonnine di ricarica
Dove sono le colonnine per la ricarica gratis delle auto elettriche
Quanto costa ricaricare un’auto elettrica a casa
Quanto costa ricaricare una macchina elettrica in autostrada
Se volete sapere come calcolare quanto costa ricaricare un’auto elettrica, la formula è semplicissima, in quanto basta moltiplicare il prezzo dell’energia elettrica per la quantità di energia elettrica che dobbiamo assorbire, ovvero la capacità della batteria della nostra auto.
Teniamo sempre presente che non le batterie non si caricano mai completamente ma solo fino a una certa percentuale (per esempio l’80%) per preservarne la salute negli anni. Allo stesso modo, non si scaricano mai oltre una certa percentuale, in genere sotto il 10%, anche se non è consigliato scendere sotto il 20%.
La formula per calcolare quanto costa ricaricare un’auto elettrica è quindi:
costo dell’elettricità, indicata in euro/kWh * quantità elettricità (capacità della batteria o comunque la quantità di kWh che forniamo), in kWh
Ma come determinare il costo dell’elettricità? Andiamo a scoprirlo, perché dipende dal fatto che carichiamo a casa o alle colonnine.
Il modo più diffuso per caricare un’auto elettrica è usare le colonnine di ricarica, ovvero l’equivalente dei distributori di benzina. Se volete approfondire questo argomento, vi consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato, in cui trovate ogni dettaglio relativo a questa soluzione.
A titolo informativo, sappiate però che le colonnine di ricarica sono di due tipi diversi, ovvero a corrente alternata (CA, o potete trovare anche AC, in inglese), più lenta, e a corrente continua (CC, ma potete trovare anche DC, in inglese) più veloce ma anche più cara.
Rispetto alla ricarica da casa (un altro modo per ricaricare le auto elettriche e che vedremo nel capitolo seguente), la ricarica alle colonnine è più cara, ma ci sono dei modi per risparmiare, ovvero affidarsi non al semplice pagamento a consumo ma, ove possibile, affiancarlo ai piani in abbonamento, che praticamente tutti i vari gestori offrono per venire incontro alle diverse necessità.
Andiamo a scoprire i prezzi in modo da capire quanto costi caricare un’auto elettrica alle colonnine.
Indice dei contenuti
Enel X Way
Enel X Way è il gestore per la ricarica delle auto elettriche targato Enel. La piattaforma offre una soluzione a consumo basica, con prezzi diversi a seconda se si sottoscrivono dei piani in abbonamento, e una in abbonamento per la città che consente la ricarica “illimitata” (con una soglia massima mensile).
Il piano base pay-per-use si chiama Pay Per Use Basic, e offre tre tariffe: 0,69 euro/kWh, per la ricarica in CA (fino a 22 kW), 0,89 euro/kWh per la ricarica in CC da 22 a 150 kW e 0,99 euro/kWh per la ricarica in CC da 150 kW a 350 kW di potenza.
Se ci si abbona Pay Per Use Premium 10, però, un servizio in abbonamento annuale a 4 euro al mese, si ha uno sconto di 10 centesimi sul prezzo della ricarica a consumo. Quindi i prezzi diventano 0,59 euro/kWh, per la ricarica in CA (fino a 22 kW), 0,79 euro/kWh per la ricarica in CC da 22 a 150 kW e 0,89 euro/kWh per la ricarica in CC da 150 kW a 350 kW di potenza (HPC).
Inoltre questo servizio consente di prenotare illimitatamente il punto di ricarica più vicino a voi, mentre se non volete accedere agli sconti sulla ricarica ma vi interessa la possibilità di prenotare le colonnine, potete sottoscrivere Pay Per Use Premium, un servizio da 25 euro l’anno che offre una serie di vantaggi, tra cui 60 kWh di coupon.
Infine, per chi preferisce c’è Abbonamento City, un servizio di ricarica anticipato “flat” che vi consente di fruire per 49 euro al mese di 80 kWh al mese, quindi si pagano 0,61 euro/kWh, oltre alla possibilità di prenotazione. Al superamento della soglia, i consumi sono fatturati secondo le condizioni di Pay Per Use Basic.
C’è da tenere presente che Enel X applica delle penali per l’occupazione delle colonnine al termine della sessione. Dal termine della ricarica (terminata da App oppure batteria del veicolo al 100%) avrete infatti a disposizione 60 minuti per liberare la stazione, dopodiché sarà addebitata una somma per la mancata liberazione della presa.
Questa corrisponde (in Italia) a 0,10 euro/minuto per la ricarica CA, 0,20 euro/minuto per la ricarica CC e 0,30 euro/minuto per la ricarica HPC.
Tesla Supercharger
I Supercharger sono l’ottima rete di ricarica Tesla, che con 50.000 stazioni è la più grande rete di ricarica al mondo. Se volete sapere come funzionano, vi rimandiamo al nostro approfondimento dedicato, ma diamo un’occhiata ai costi.
La ricarica ai Supercharger non è esclusiva per le vetture del marchio ma in parte anche a tutte le auto elettriche, ma attenzione: i costi sono diversi.
Tesla infatti applica due tariffe diverse a seconda che a effettuare la ricarica sia un veicolo del marchio o uno di un altro produttore, giustificando la necessità di applicare costi aggiuntivi ai secondi per supportare “la ricarica alle stazioni Supercharger di un’ampia gamma di veicoli e le modifiche apportate ai nostri siti per ospitare questi veicoli“.
Ma quali sono questi prezzi? Prima una precisazione, Tesla applica una tariffa pay-per-use, che varia solo in base all’orario di utilizzo (i Supercharger sono sempre in CC con potenze superiori a 150 kW), distinto tra on-peak (16-20) e off-peak (dalle 20 alle 16).
Per i veicoli Tesla, la tariffa on-peak è di 0,51 euro/kWh, mentre off-peak è di 0,46 euro/kWh, quindi molto conveniente. Per i veicoli non Tesla, invece, le tariffe sono di 0,69 euro/kWh on-peak e di 0,62 euro/kWh off-peak.
Tesla però ha creato un abbonamento da 12,99 euro al mese per i proprietari di veicoli di altri marchi che consente di accedere alle stesse tariffe riservate ai suoi clienti.
Plenitude + Be Charge
Plenitude + Be Charge è la costola di Plenitude, la nuova identità di Eni gas e luce dedicata alla ricarica delle auto elettriche. Il servizio propone una ricarica a consumo, ma con tariffe diverse a seconda se associata a un servizio di abbonamento, e carte prepagate.
Tenete presente che quelli presentati sono i prezzi delle colonnine Be Charge, mentre quelli degli operatori terzi potrebbero essere diversi. In questo caso lo sconto per gli abbonamenti è sempre valido ma risulterà in una cifra finale diversa.
La tariffa a consumo base è chiamata Be Free, e costa 0,65 €/kWh in CA (fino a 22 kW), 0,85 euro/kWh nelle colonnine CC Fast (fino a 99 kW), 0,90 €/kWh nelle colonnine CC Fast+ (fino a 149 kW) e 0,95 euro/kWh nelle colonnine CC Ultrafast (superiori a 150 kW).
Be Start è invece il primo livello di abbonamento, che costa 9,90 euro ogni 30 giorni e offre il 20% di sconto sulle tariffe a consumo (quindi 0,52 euro/kWh, 0,68 euro/kWh, 0,72 euro/kWh e 0,76 euro/kWh rispettivamente).
Be Medium è il secondo livello di abbonamento e al costo di 13,90 euro ogni 30 giorni consente di accedere a uno sconto del 30% sulle tariffe a consumo (quindi 0,46 euro/kWh, 0,6 euro/kWh, 0,63 euro/kWh e 0,67 euro/kWh rispettivamente).
Be Premium è invece il livello di abbonamento più alto, e costa 19,90 euro ogni 30 giorni. In questo caso si ha diritto a uno sconto del 40% sulle tariffe a consumo (quindi 0,39 euro/kWh, 0,51 euro/kWh, 0,54 euro/kWh e 0,57 euro/kWh rispettivamente).
I pacchetti prepagati sono invece tre, e offrono sempre un bonus (ovvero un valore di ricarica superiore al costo della card) proporzionale alla spesa. Tutte devono essere consumati entro 6 mesi dall’acquisto, e sono una soluzione indicata per chi ricarica meno spesso il veicolo.
Una volta acquistata la ricarica, si potrà usare in app per la ricarica presso le colonnine della rete Be Charge (anche di operatori terzi presenti in app).
Be Card 50 è una card da 50 euro che offre 53 euro di ricarica, mentre Be Card 100 mette a disposizione 110 euro di ricarica. Infine Be Card 150 costa 150 euro, ma consente di effettuare ricariche per 170 euro.
Anche Be Charge applica una penale per l’occupazione delle colonnine da 60 minuti la fine della ricarica. Questa è di 0,10 €/min sulle colonnine Quick (CA fino a 22kW), ma non si applica nell’orario 23-7, mentre sulle colonnine CC si applica sempre. In quelle Fast (CC ≤ 99) è di 0,20€/min, sulle colonnine Fast+ (CC ≤ 149) e su quelle Ultrafast (CC ≥ 150) è di 0,30 €/min.
Duferco Energia
Duferco Energia propone tre soluzioni: pay-per-use, prepagata e abbonamento. La soluzione Pay Per Use ha costi diversi a seconda dell’ora e del giorno della settimana.
Da lunedì a sabato dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 22:00 costa 0,79€/kWh sulle colonnine Quick/Fast (fino a 50 kWh) e 0,89€/kWh su Ultra Fast (oltre 50 kWh).
Da lunedì a sabato dalle 12:00 alle 15:00 e dalle 22:00 alle 10:00 e la domenica e i festivi, i costi di ricarica diventano invece 0,59€/kWh su Quick/Fast e 0,79€/kWh su Ultra Fast.
La soluzione in abbonamento in vece chiamata Tariffa Flat e offre 200 kWh al mese disponibili per le ricariche su infrastrutture Quick e Fast (fino a 50 kW di potenza) al costo di 129 euro al mese (che corrisponde a 0,645 euro/kWh).
In alternativa, c’è la Tariffa Ricaricabile, che si declina in tre prepagate valide 3 mesi, sempre per ricariche su colonnine Quick e Fast (fino a 50 kW di potenza). La più economica è da 65 euro, che offre 100 kWh di ricariche per un costo di 0,65 euro/kWh, altrimenti c’è la prepagata da 95 euro, che consente di ricaricare 150 kWh al costo di 0,53 euro/kWh.
La più costosa è la ricarica da 249 euro, che permette invece di caricare 400 kWh al costo di 0,62 euro/kWh.
A2A
A2A offre diverse soluzioni, pay-per-use e abbonamento. Gli abbonamenti si chiamano E-Moving e consentono di pagare una cifra fissa al mese che mette a disposizione un certo numero di kWh a seconda delle esigenze, mentre le tariffe a consumo hanno prezzi diversi a seconda della velocità di ricarica.
Gli abbonamenti E-Moving sono quattro hanno costi differenti a seconda che a sottoscriverli sia un cliente A2A Gas e Luce / Energia o meno, e tutti i piani consentono 2 prenotazioni al giorno oltre a poter essere utilizzati con 4 utenze. Per i clienti A2A i costi sono i seguenti:
E-Moving Small offre 40 kWh al mese a 21 euro mensili (0,525 €/kW)
E-Moving Medium offre 100 kWh al mese a 36 euro mensili (0,36 €/kW)
E-Moving Large offre 200 kWh al mese a 66 euro mensili (0,33 €/kW)
E-Moving Extra-Large offre 320 kWh al mese a 106 euro mensili (0,331 €/kW)
Per i non clienti invece i prezzi sono questi:
E-Moving Small offre 40 kWh al mese a 23 euro mensili (0,575 €/kW)
E-Moving Medium offre 100 kWh al mese a 51euro mensili (0,51 €/kW)
E-Moving Large offre 200 kWh al mese a 92 euro mensili (0,46 €/kW)
E-Moving Extra-Large offre 320 kWh al mese a 122 euro mensili (0,38 €/kW)
In alternativa, A2A offre anche le tariffe a consumo, E-Moving a Consumo, con prezzi che variano a seconda della potenza delle colonnine. In questo caso i costi sono i seguenti:
Isole Digitali (da 0,5 a 4 kW), Slow (da 3,5 a 7 kW) e Quick (da 7 a 22 kW): 0,56 euro/kWh
Fast (da 22 a 100 kW): 0,86 euro/kWh
Fast+ (da 100 a 150 kW) e Ultra (da 110 a 150 kW): 0,95 euro/kWh
A2A offre anche un abbonamento da associare alla tariffa a consumo chiamata E-Moving a Consumo Plus, che con un contributo di 2 euro al mese consente di prenotare le colonnine, fino a 2 prenotazioni giornaliere utilizzando fino a 4 utenze.
Ionity
Ionity è un servizio pensato per la ricarica in autostrada e offre due tipi di tariffe a consumo a seconda della potenza della collonnina. Con colonnine Multi Charger e potenza fino a 50 kW, il prezzo è di 0,59 euro/kWh, mentre con le colonnine High Power Charging (fino a 350 kW), il prezzo è di 0,79 euro/kWh.
Chi vuole può anche attivare un abonamento da 5,99 euro al mese, pensato solo per le colonnine a ricarica ultrarapida fino a 350 kW, che consente la ricarica a consumo a 0,59 euro/kWh (ovvero lo stesso prezzo delle colonnine Multi Charger).
Come abbiamo capito, quindi, l’abbonamento è la soluzione per ricaricare alle colonnine e risparmiare. Non c’è in assoluto una soluzione migliore delle altre, ma tutto dipende dalle vostre esigenze, ovvero da quante ricariche fate, e dal tipo di colonnine che avete lungo il vostro tragitto.
Se infatti sotto casa o vicino al lavoro avete colonnine Enel X Way, non vi converrà fare un abbonamento Supercharger, in quanto il piano Enel X Way è compatibile con Be Charge e Duferco e altri operatori di ricarica.
A2A invece non è molto compatibile con le colonnine degli altri operatori, a parte Be Charge, Enel X Way, Duferco e pochi altri. Se volete un elenco dell’interoperabilità dei principali gestori di ricarica, vi consigliamo di consultare l’ottima tabella di forumelettrico.it.
Inoltre bisogna considerare altri fattori: per esempio A2A offre tariffe molto convenienti per i suoi clienti, oppure bisogna stabilire se si ricarica molto spesso in corrente continua perché per lavoro si viaggia molto in autostrada.
In questo caso, forse conviene rivolgersi a soluzioni che consentono di sfruttare la velocità di questa ricarica, per esempio con un abbonamento ai Supercharger (se non si possiede una Tesla) o Ionity, mentre l’abbonamento Duferco non sarebbe utile, perché è limitato alle colonnine fino a 50 kW.
Insomma, gli scenari variano molto: per orientarvi vi rimandiamo al primo capitolo dove potete vedere i piani degli operatori più popolari, e soprattutto che garantiscono la massima interoperabilità.
Ma perché pagare per la ricarica quando c’è la possibilità di caricarle gratuitamente? Per avere maggiori dettagli su questo argomento, vi rimandiamo alla nostra guida dedicata, ma comunque sappiate che la ricarica gratuita è in genere prevista per i clienti di alcune attività commerciali come supermercati, negozi o centri commerciali, o per i dipendenti di alcune aziende, ed è quasi sempre in corrente alternata, quindi lenta.
Per poter trovare le colonnine che consentono la ricarica gratuita, il modo migliore è affidarsi a un’app da installare sul telefono, come Chargemap, disponibile per Android e iOS.
Quest’app gratuita con annunci e acquisti in app vi consente di trovare le colonnine intorno alla vostra posizione: tutto quello che dovete fare è toccare Cerca una posizione in alto e selezionare La mia posizione, poi concedere l’accesso alla posizione e toccare la voce Filtri per selezionare Solo stazioni gratuite.
Ora toccate Salva e sulla mappa vi verranno mostrate le colonnine elettriche che consentono la ricarica gratuita nelle vicinanze. Ma questo è solo un esempio: per scoprire altre app di questo tipo vi rimandiamo alla nostra lista delle app per trovare le colonnine elettriche.
La ricarica da casa è quella più conveniente per fare il “pieno di elettroni” alla nostra auto, tenendo presente che sarà una ricarica a corrente alternata fino a 22 kW, quindi pensata per essere lenta (per esempio di notte).
Per approfondire questo argomento, vi rimandiamo al nostro articolo dedicato, ma tenete presente che questo tipo di ricarica può avere costi diversi, almeno all’inizio, a seconda delle soluzioni che vogliamo adottare.
Di base, non è necessario integrare l’impianto, quindi potrebbe andare bene anche quello da 3 kW, ma ovviamente questo dipende dalle vostre necessità. Volendo, potete anche pensare di acquistare un wallbox (qui trovate il nostro approfondimento su cosa sono), che di base costa da 400 euro a oltre 3.000 euro e in questo caso eventualmente aumentando la potenza dell’impianto (a fronte di costi maggiori).
In secondo luogo, bisogna considerare i costi dell’energia, ma in generale, comunque, la ricarica domestica, pur essendo più lenta ha costi inferiori rispetto alle colonnine.
Se infatti alle colonnine si ha una spesa minima di 0,40 euro/kWh, a casa i costi sono di circa 0,20 euro/kWh (al netto di picchi dovuti ad aumenti del costo dell’energia), quindi per una batteria da 100 kWh si spenderebbero circa 20 euro per un pieno. Ovviamente il prezzo si abbatte se siete dotati di pannelli fotovoltaici, che a questo punto diventano ancora più convenienti e si ripagano in meno tempo.
In autostrada in genere si trovano colonnine in carica continua, quindi il costo dell’elettricità è più elevato. Inoltre tenete presente che in autostrada le auto elettriche consumano di più, e questo consumo aumenta vertiginosamente con l’aumentare della velocità (una Tesla Model 3, per esempio, consuma mediamente 22 kWh/100 km ad andature autostradali).
Per quanto riguarda i costi, quindi, inevitabilmente aumentano, ma di quanto? Questo dipende anche da un altro fattore: il tipo di tariffa che utilizziamo.
Free To X è la società del gruppo Autostrade per l’Italia che si occupa di installare colonnine a ricarica ultrafast sulla rete autostradale, e sono la maggioranza delle colonnine autostradali. Al momento sono state installate oltre 100 stazioni dotate di colonnine Alpitronic HYC300, ciascuna dotata di due connettori CCS2, con potenza di erogazione fino a 300kW, per caricare 6 veicoli contemporaneamente in 1520 minuti, e colonnina EVTEC Cappuccino&Charge dotate di connettori CCS2 e CHAdeMO con potenza di erogazione fino a 64KW, oltre a una presa Type2 per la ricarica in AC fino a 22kW.
I costi della ricarica dipendono dall’operatore, che può essere Duferco Energia, Enel X Way, evway, Nextcharge, Neogy, Be Charge, Telepass e Bonnet, ma ci sono anche colonnine gestite da altri operatori come Allego, ASTM – SB e-mobility, Autostrada del Brennero, BeCharge, Blitz Power, Enel X, Galdieri Energy, Ionity e Tesla.
Come abbiamo visto nel primo capitolo, quasi tutti gli operatori forniscono abbonamenti che consentono di tagliare il costo per kWh. Per esempio, Be Charge offre una tariffa pay-per-use che per la ricarica Ultra fast oltre 150 kW è di 0,95 euro/kWh, mentre con l’abbonamento Be Premium diventano 0,57 euro/kWh. Una bella differenza, anche considerando i 19,90 euro al mese richiesti.
Stesso discorso per A2A, che è ancora più conveniente in quanto passa da una tariffa a consumo da 0,95 euro/kWh per le colonnine a ricarica ultrarapida a ben 0,331 euro/kWh per l’abbonamento Extra Large dedicato ai suoi clienti (ma comunque 0,38 euro/kWh per i non clienti), in questo caso con un abbonamento da 106 euro al mese (122 euro al mese per i non clienti) con 320 kWh inclusi.
Ionity infine con l’abbonamento da 5,99 euro al mese consente di caricare fino a 350 kWh a 0,59 euro/kWh invece di 0,79 euro/kWh.
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