Risoluzione: 4K Ultra HD a 30 fps o 1080p a 60 fps, con pixel più grandi del 70% rispetto a Brio 4K
Microfoni: due microfoni beamforming a riduzione del rumore, supportati dall’intelligenza artificiale per la riduzione del rumore
Materiali: plastica riciclata post-consumo certificata (82% per Graphite e 75% per Pale Grey), carbon neutral
Otturatore privacy integrato: ruotando la ghiera della webcam, nessuno potrà vedervi
Connettività: USB-C 3.0 con cavo da 1,5m, certificata Microsoft Teams, Zoom, Google Meet, Works With Chromebook, Streamlabs
Dimensioni webcam: 44 x 98 x 36 mm
Peso: 137 grammi (senza clip), 176 grammi (con clip di montaggio)
Compatibilità: Windows 10 e successivi, macOS 10.15 e successivi, Linux, ChromeOS
Oltre all’hardware ci sono poi una serie di funzionalità software che come da tradizione vanno a completare il funzionamento dei dispositivi Logitech. In questo caso ad esempio abbiamo il miglioramento dell’immagine con AI: esalta la visibilità dei volti, e i dettagli in condizioni di scarsa luminosità, lavorando automaticamente su esposizione, bilanciamento del bianco, riduzione del rumore e messa a fuoco (sono comunque disponibili i controlli manuali).
Ruotando la webcam verso la scrivania è possibile condividere appunti, oggetti o altro con facilità, perché l’immagine viene specchiata dal nostro punto di vista, facilitando le riprese dall’alto.
Come spesso avviene con i prodotti Logitech, anche con MX Brio abbiamo una versione “normale”, quella intesa per il grande pubblico, e una variante business, per le aziende; quest’ultima si chiama MX Brio 705. Non l’abbiamo in prova, quindi non possiamo darvi un’opinione personale al riguardo, ma l’essenza dei due prodotti spesso è la stessa, ed è anche questo il caso.
MX Brio 705 for Business è infatti la stessa webcam 4K, ha le stesse dimensioni (ci può essere giusto qualche decimo di millimetro di differenza tra le due: vi sfidiamo ad accorgervene a occhio nudo!), le stesse funzioni generali, e pertanto la stessa qualità attesa. C’è però una funzionalità software esclusiva: RightSight, l’inquadratura automatica, che rileva e centra l’interlocutore anche quando si muove. Non sappiamo come mai non sia stata inclusa nel modello base di MX Brio, dato che è una opzione presente nel software Logi Tune, ma è una cosa che comunque molti software di video conferenza fanno per conto proprio, quindi non dovremmo sentirne troppo la mancanza.
In più, MX Brio 705 ha delle soluzioni dedicate agli amministratori IT, a chi allestisca le postazioni di lavoro dei dipendenti. Gli IT manager possono infatti aggiornare il firmware, oltre a monitorare e risolvere eventuali problemi tramite Logitech Sync, una piattaforma web di gestione dei dispositivi da remoto. Inoltre ci sono le certificazioni per Microsoft Teams, Google Meet e Zoom, oltre che per i Chromebook.
A seguire alcune immagini stampa della MX Brio 705, che è appunto indistinguibile dal modello consumer.
MX Brio, a dispetto delle sue caratteristiche tecniche, è una webcam “sobria”. Come abbiamo già visto infatti le sue dimensioni sono piuttosto contenute, e presenta uno stand di supporto per monitor già collaudato da altri modelli della stessa Logitech. È possibile quindi ruotarla lateralmente con facilità, o inclinarla verso la scrivania per sfruttare la funzione cui accennavamo prima, ovvero la modalità show.
Se la paragonate ad esempio con la Razer Kiyo Pro Ultra che abbiamo recensito lo scorso anno, al suo fianco nella foto qui sopra, le differenze dimensionali e di design sono impressionanti, e parliamo comunque di due webcam 4K.
MX Brio è inoltre certificata carbon neutral, e le sue parti in plastica includono plastica riciclata post-consumo e certificata (l’82% nel colore Graphite e il 75% in quello Pale Grey). Insomma, è il classico caso in cui l’abito non fa il monaco; ed è una cosa positiva ovviamente, perché poi potrete utilizzarla agilmente anche sullo schermo di un portatile, ad esempio, e non solo su un ampio monitor fisso.
A questo proposito, quando reclinata molto in avanti per riprendere la scrivania, la MX Brio può sbilanciarsi un po’. Proprio per questo, nel supporto sul retro, c’è un adesivo che vi consente di fissarla al monitor. Lo svantaggio di questa soluzione, ovviamente, consiste nel fatto che poi in teoria non la potrete più muovere, pena la perdita di aderenza dell’adesivo.
La personalizzazione dell’esperienza con MX Brio passa per Logitech G Hub, il software che solitamente è dedicato alle periferiche gaming dell’azienda e che mette a disposizione dell’utente una grande quantità di controlli e di automazioni.
Campo visivo: variabile tra 65, 78 o 90 gradi, con la possibilità di zoomare fino al 400%.
Show mode: potete abilitare o meno questa funzionalità, come già entra automaticamente in funzione quando ribaltate la webcam di 90° in direzione della scrivania. Nello specchiare l’immagine perdete una discreta fetta del campo visivo, e anche qualcosa in termini di luminosità (vedi screenshot sotto), ma ovviamente guadagnate in praticità se dovete mostrare schizzi, oggetti o altri elementi sulla vostra scrivania.
Esposizione: potete lasciarla su automatica (c’è comunque uno slider per compensare l’esposizione) ma manca un efficace anti-flicker, oppure potete impostare manualmente la velocità dell’otturatore (da 1/2000s a 1/17s) e gli ISO (da 100 a 1600). In modalità automatica potete impostare anche la compensazione per scarsa luminosità, che abbassa il framerate in condizioni di bassa illuminazione. C’è anche un toggle per l’HDR, che è tanto più sensibile quanto meno illuminato è l’ambiente dove siete, e che fa vere “magie” in controluce (ad esempio se avete una finestra alle spale), pertanto vi suggeriamo di lasciarlo sempre abilitato.
Bilanciamento del bianco: ovviamente può essere automatico (ma potete sempre compensare la temperatura), e dobbiamo dire che fa un buon lavoro, anche in presenza delle luci tendenti al giallo del nostro ufficio; oppure andate completamente di manuale, sia sulla temperatura (da 2800K a 7500K) che sulla tinta.
Controllo completo sull’immagine: luminosità, contrasto, saturazione, vividezza, nitidezza sono tutte regolabili manualmente, e ci sono anche dei preset (freddo, caldo, bianco e nero) per delle impostazioni rapide.
Messa a fuoco: di default è automatica, ma potete anche regolarla manualmente, anche se difficilmente ne avrete bisogno. Buona anche la messa a fuoco macro, da circa 5 cm, anche se non proprio fulminea.
In generale potete poi salvare voi delle preimpostazioni con i vari parametri, da richiamare al bisogno, in modo da creare un proprio set di preset da usare in scenari differenti.
La MX Brio brilla al buio. Questa è forse la sintesi più efficace della qualità della nuova webcam di Logitech. In condizioni di buona illuminazione infatti non è facile scorgere sempre differenze significative rispetto ai rivali di pari fascia, ma quando la luminosità inizia a calare il divario aumenta, fino a diventare determinante.
Le due foto qui sotto, screenshot di un filmato catturato in una stanza semi buia, rispettivamente da MX Brio e Razer Kiyo Pro Ultra, evidenziano bene questa differenza. La webcam di Logitech ammorbidisce tutto, perde in nitidezza, ma riesce a mantenere il rumore su un livello abbastanza basso e a non perdere eccessivamente di definizione (pur con un po’ di effetto acquerello), fornendo un’immagine godibile anche se a illuminarvi fosse la sola luce del monitor. La webcam di Razer al contrario prova a non calare di nitidezza, col risultato però che l’immagine è completamente sporcata dal rumore digitale, scaturito anche dal tentativo di alzare la luminosità a un livello che non è quello del luogo di ripresa.
Questo esempio è ovviamente un estremo, ma rende bene l’idea, del buon lavoro fatto dal software di Logitech, che come già osservato consente poi un ampio grado di personalizzazione. In condizioni di buona luce comunque è ancora possibile scorgere differenze degne di nota rispetto a rivali magari più economici, in particolare nei toni della pelle, nella gestione dell’illuminazione e anche nella rapidità della messa a fuoco.
Buone impressioni anche sul fronte audio, con i due microfoni che fanno un buon lavoro nel catturare la voce dell’utente seduto davanti al monitor, al punto che non occorre certo sforzarsi di parlare ad alta voce perché sono piuttosto sensibili, ma l’eco può diventare un problema in stanze un po’ vuote. Ci vorrebbe qualche controllo in più lato software, un po’ come già avviene capillarmente per i video. Qui sotto vi lasciamo un sample audio che potete giudicare con le vostre orecchie.
MX Brio sarà disponibile dal 20 marzo 2024 sul sito ufficiale e presso partner selezionati al prezzo di 229 euro. Stessa cifra per il modello MX Brio 705, che però sarà solo nel colore graphite.
Sono tanti? Per una webcam 4K generica sì, per un modello con questa qualità e questo supporto software no, nel senso che sono in linea con il mercato (pensate che il modello di Razer che abbiamo già citato costa 350€!). Inoltre, come da tradizione, ci aspettiamo che MX Brio scenda abbastanza velocemente su Amazon. Prenderla a meno di 200 euro sarebbe senz’altro un buon affare, per chi ha bisogno di una webcam al top.
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