All’inizio di questa settimana, Apple ha cancellato Apple Car, ma per molti dipendenti la famosa vettura era un progetto destinato al fallimento sin dall’inizio, tanto che l’auto, dal nome interno Titanic, era stato nominato “Il disastro del Titanic” (sapete cosa sono le wallbox per caricare le auto elettriche?).
Ma come si è arrivati a questo punto? Scelte sbagliate, false partenze e disaccordo tra i dirigenti, secondo un rapporto del New York Times, che fa i conti in tasca alla mela e rivela come nel progetto siano stati investiti ben 10 miliardi di dollari in questi 10 anni.
Era infatti il 2014 quando a Cupertino si erano convinti di dover creare una propria vettura: sull’onda di Tesla, le auto elettriche e la guida autonoma sembravano una scommessa vincente, e a quanto pare Apple aveva anche provato a comprare il famoso marchio di auto a batteria.
Tesla stava per lanciare il suo secondo modello, la Model X e Musk stesso aveva confermato in quel periodo di un contatto con la casa della mela, rivelando però come un’acquisizione fosse “molto improbabile“.
In ogni caso, dopo la morte di Steve Jobs nel 2011 a Cupertino avevano bisogno di un nuovo prodotto, quindi viene dato il via al progetto Titan, un veicolo che per molti era estremamente difficile da portare sul mercato, e anche così, i margini di guadagno sarebbero stati estremamente ridotti.
All’inizio Apple voleva puntare tutto su un’auto elettrica a guida completamente autonoma, ma le visioni tra i manager erano molto diverse. Steve Zadesky, il primo capo del progetto, voleva costruire un veicolo elettrico che competesse con Tesla, mentre Jony Ive, chief design officer di Apple, voleva creare un’auto a guida autonoma, che secondo i membri del team software fosse fattibile.
Apple iniziò a spendere miliardi e assunse ingegneri dalla NASA e da Porsche, mai come prima d’ora così tante persone al di fuori della compagnia furono inserite in un progetto: al 2024 il gruppo contava ben 2.000 dipendenti.
Sono state sviluppate una serie di tecnologie, compreso un parabrezza che poteva visualizzare le indicazioni del navigatore e un tetto apribile che dotato di un polimero speciale per ridurre il calore del sole.
Ma il progetto arrancava. Nel 2015 Ive e Tim Cook salirono su una cabina di prova (non su una vettura reale), ma dal 2016 iniziarono i problemi. Furono cambiati due direttori a capo del progetto, e infine Doug Field, direttamente da Tesla, ma non si riuscì a venire a una soluzione. Si parlò persino di spostare il progetto da un veicolo a un software di guida autonoma, ma comunque l’idea di lanciare sul mercato una vettura da 100.000 dollari sembrava sempre meno probabile.
Senza scordarsi che poi è arrivata l’IA. Infine, 10 miliardi di dollari, quattro capi del progetto e rivoluzioni del gruppo di sviluppo dopo, la Apple Car è stata terminata.
Secondo il New York Times, il motivo finale è stato perché Apple non è stata semplicemente in grado di sviluppare il software e gli algoritmi per un’auto con guida autonoma, e ha deciso di lavorare sull’IA generativa piuttosto che su un’auto elettrica.
Gli oltre 2.000 dipendenti che hanno lavorato al progetto auto verranno ridistribuiti, alcuni si uniranno ad altri gruppi di Apple per lavorare sull’IA e su altre tecnologie, e alcuni saranno licenziati. Apple cercherà di applicare le tecnologie sviluppate ad altri dispositivi come AirPods con fotocamere e basati sull’intelligenza artificiale, assistenti robot e realtà aumentata.
Marchionne d’altronde nel 2016 aveva consigliato Tim Cook piuttosto di affidarsi a un produttore di auto per realizzare il progetto (magari Fiat-Chrysler, come allora si chiamava l’azienda): “Se sono così motivati a realizzare una vettura, mi sento di consigliare loro di sdraiarsi e aspettare finché la sensazione passi“, aveva dichiarato, aggiungendo “Malattie come queste vanno e vengono da sole, non sono letali“.
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