Gli smartphone non avranno più le app. O almeno, questo è ciò che immagina Qualcomm nell’immediato futuro. Lo ha annunciato sul palco allestito per l’occasione in una stanza molto ampia del Fire Hotel di Barcellona per il Mobile World Congress 2024, dove si è tenuta una conferenza relativa a tutti gli sviluppi dell’azienda di San Diego in termini di 5G, Wi-Fi 7 e, ovviamente, di intelligenza artificiale.
Sono anni che si parla dell’argomento, ragione per la quale c’è un certo scetticismo a riguardo, ma adesso, dichiara Qualcomm, disponiamo di dispositivi in grado di fornire la potenza computazionale con cui attuare il cambiamento verso un’esperienza utente completamente rinnovata senza soluzione di continuità.
La rivoluzione è paragonata a quella che Google portò, con il suo motore di ricerca, alla navigazione web: se prima bisognava conoscere esattamente il link o specifiche keyword per poter accedere ad un sito, con l’avvento del motore di ricerca il tutto si è semplificato. La stessa cosa accadrà con l’avvento dell’AI: se adesso dobbiamo utilizzare un’app diversa per ogni esigenza, con gli smartphone AI sarà l’intelligenza artificiale stessa a soddisfarla, bypassando le app.
La chiave di volta è senz’altro la cosiddetta “I.A. ibrida” in continua evoluzione, in grado di lavorare su due fronti diversi, sia in cloud, sia sul dispositivo locale. I primi esperimenti sono stati effettuati su uno Snapdragon 8 Gen 3, quindi unicamente su prodotti di fascia alta, ma l’obiettivo è cercare di democratizzare l’intelligenza artificiale, cominciando dal migliorare la connettività, portando il 5G anche sui dispositivi di gamma estremamente economica, sotto i 100 euro.
Oltre alla necessità di una connettività sempre fluida e priva di latenza, Qualcomm sta lavorando sul superare tutta una serie di sfide e dilemmi che l’I.A. porta a galla, come il problema della security e della privacy quando appunto la si utilizza. L’azienda sta collaborando con numerosi produttori come Samsung, Xiaomi, Honor Vodafone e molti altri per realizzare questa nuova esperienza utente.
Per offrire una dimostrazione pratica, Qualcomm e Deutsche Telekom hanno confezionato un concept phone Android con Snapdragon 8 Gen 3 del tutto alimentato dall’intelligenza artificiale. Ne abbiamo avuto un assaggio durante la conferenza T-Mobile, durante la quale ci è stato illustrato il modo in cui si intende cambiare modo di usare il telefono.
L’idea è quella di un dialogo costante tra l’utente e l’IA, il che fa pensare ad un qualcosa come ChatGPT, ma si tratta di un’evoluzione. Se il chatbot di Open AI è specializzato unicamente sulla conversazione, l’IA sullo smartphone saprà disegnare l’interfaccia al volo, analizzare i dati e produrre risultati verificati. Semplificando, potrà realizzare app sul momento, generare un codice funzionante in base alla richiesta dell’utente e interfacciarsi sui vari servizi di messaggistica, di social network, di qualsiasi cosa che si effettua con lo smartphone, esprimendo la propria richiesta con la voce o la digitazione.
A conti fatti, più che una evoluzione di ChatGPT, è una trasformazione degli attuali assistenti vocali: non saranno però un’appendice accessoria del telefono, bensì il punto nevralgico attorno al quale ruoterà l’esperienza utente.
Sul palco ci è stata offerta la possibilità di visualizzare la procedura di prenotazione di un volo, la quale, incrociando tutti i dati presenti in rete, riesce a fornire il miglior volo disponibile al miglior prezzo. Ancor più interessante è invece la ricerca di un regalo: abbiamo visto come si può chiedere all’IA un regalo originale per la propria ragazza, per poi poter interagire su di esso, studiando ad esempio i materiali e la loro provenienza, leggendo il parere degli utenti, guardando i migliori video sul web, il tutto in un flusso costante che verifica le informazioni e le adatta a seconda dell’utente.
Chiaramente questa è solo una minima dimostrazione delle possibili applicazioni. Ci è stato mostrato anche come l’IA sia in grado di prevedere le risposte alle email: ad esempio, in caso di un lungo viaggio in macchina, potrete chiedere all’IA di leggere le vostre email e di preparare le bozze delle risposte, così, una volta tornati a casa, sarà possibile inviarle comodamente dopo una rapida visualizzazione.
Come già detto, se da una parte il tutto suona come un assistente vocale, di fatto l’IA renderà l’esperienza naturale, più “umana”. Qualcomm infatti ha sottolineato che il desiderio è quello di confezionare una “Human Technology”, un concetto che in effetti potrebbe spaventare, anche perché è un territorio inesplorato anche per stessa ammissione dell’azienda. Il cambiamento dettato dall’insediamento dell’intelligenza artificiale in modo così preponderante potrebbe non solo avviare una trasformazione digitale su come utilizziamo lo smartphone, ma potrebbe modificare il mondo intero.
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